Daniele Bordoni's Blog

Daniele Bordoni's Blog
Il Blog personale delle idee e delle opinioni

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lunedì 14 dicembre 2009


Accolgo volentieri l'invito di Alessandra Calise, che ha trasmesso un file con alcune piccole regole di comportamento, sotto il titolo Io? Zero CO2!, che possono incidere molto sui risultati dello stato di salute del nostro ambiente. Cliccando sul link qui sotto si scaricherà il file formato PDF con le indicazioni

File PDF

Il suggerimento arriva dall'Associazione Trecentosessanta di Roma.

Le regole sono semplici. Ridurre i consumi domestici di energia, ridurre il consumo di carta, spostarsi a piedi o in bici quando è possibile ecc. ma l'effetto moltiplicatore che possono produrre è potenzialmente enorme.

Aggiungo solo che l'iniziativa è dell'On. Alessia Mosca del PD

venerdì 11 dicembre 2009

Potenza del web, grande casa comune di vetro

pubblicato da TeatroNaturale.IT su TeatroNaturale.IT

La nuova comunicazione del web corre rapida. Ed è proprio la velocità del cambiamento la vera novità. La frontiera è molto più in là. Si parla già di Web 3.0, che richiede una interattività maggiore. Oltre al più noto E-commerce, si sta affiancando un E-Tourism.

L'analisi di Daniele Bordoni

Oggi probabilmente tutti hanno un sito web e molti hanno un blog, anche personale in cui mettere le proprie impressioni, commenti, idee, ma anche solo le foto di famiglia, album di ricordi e quelle cose che sono importanti per chi le scrive e chi le scrive vuole farle sapere a tutti.

Queste non sono novità. I blog esistono da molti anni a questa parte e stanno svolgendo un ruolo crescente, riuscendo a coagulare idee comuni, unire sforzi, anche attraverso i motori di ricerca specializzati che consentono ai bloggisti (o bloggers per usare il termine anglosassone) di raccogliere dalla rete tutto ciò che rientra nella propria sfera di interessi. Ciò alimenta i blog, facendoli crescere, talvolta anche in qualità e arrivando fino a generare movimenti di opinione, che nessuno in partenza poteva prevedere.

Tutti hanno quindi a disposizione una voce personale, propria per esprimere idee formulare ipotesi, proporre azioni o semplicemente contribuire a proposte altrui.L’economia usa molto poco, direi quasi per nulla, questo strumento, che è invece molto usato dagli individui, oltre che da coloro che sono professionisti del web. Ma sono i giovani, i più accaniti blogger, perché quando si è giovani non si ha paura di dire la propria, si è spesso molto diretti e spesso si resta inascoltati. Il blog permette loro di essere ascoltati e trovati da altri che condividono i loro spunti,

Il nuovo affascina chi è più giovane e che ha un occhio proiettato al futuro. È quindi giusto nell’approntare una serie di articoli, che hanno come tema centrale “il Futuro che Verrà”, iniziato con l’articolo che porta questo titolo (link esterno), che vi sia un ampio spazio dedicato ai giovani. Il futuro è loro e saranno loro a scriverlo. leggi articolo >>>>

giovedì 10 dicembre 2009


E’ TEMPO DI GREEN ECONOMY. IL FUTURO E’ GIA’ PRESENTE?

Occorre diffondere la “cultura del riutilizzo”. L’obiettivo comune? Produrre ricchezza salvaguardando l’ambiente. Secondo Michelangelo Bergia, creatore della Compagnia di Finanza Etica, l’essere umano deve produrre con la terra i prodotti per mangiare. Dobbiamo evitare di produrre ciò che è superfluo.

articolo pubblicato su Teatro Naturale , vai all'articolo >>>>

di Daniele Bordoni
http://danielebordoni.wordpress.com

Feeding the Planet – Energy for Life è il motto di Milano Expo 2015, con il quale la città lombarda ha vinto la concorrenza con le altre città interessate all’evento. Gli argomenti possono essere riassunti in ancora meno parole: Crescita Sostenibile.

Crescita, perché se non si produce ricchezza ci sarà sempre fame, ma questa crescita non deve avvenire a discapito di chi ha meno, impoverendo i Paesi già poveri di risorse, per arricchire quelli già ricchi ed è qui che occorre la Sostenibilità, non solo ambientale, ma anche sociale, fatta di equità e di comportamenti eticamente accettabili.

La crisi economica forse non è ancora alle spalle, ma le sue conseguenze sono più serie di quello che ancora si possa credere. Non si tratta di essere pessimisti. Il recupero ci sarà, ma sarà lento e avverrà su principi diversi da quelli che hanno alimentato la crescita economica degli ultimi cinquant’anni. Oggi il mondo si muove con una rapidità impressionante e abbiamo sempre più mezzi e tecnologie per stare meglio.
Ora ci serve la cultura imprenditoriale per fare quanto è necessario e quella del grande pubblico per comprenderne l’importanza.

Che l’ambiente sia arrivato al limite lo dicono alcuni fatti di dimensioni ciclopiche come il Pacific Trash Vortex, una sorta di continente galleggiante lungo 2.500 km e profondo 30 metri, collocato in mezzo al Pacifico e determinato dal flusso delle correnti che hanno raccolto tutto il pattume prodotto dagli essere umani e gettato in mare tra le sponde dell’Estremo Oriente e quelle del Continente Americano.
L’80% circa è composto da plastiche. L’estensione è stimata da un minimo di 700 mila km2 quadrati a un massimo di 15 milioni km2. Se pensiamo che l’Italia è grande poco più di 300 mila km2 è facile comprendere di quali dimensioni stiamo parlando.

Cosa sarebbe accaduto se quelle plastiche fossero state riutilizzate? Avremmo certamente ridotto il fenomeno dell’80%. La plastica è una materia prima ricavata dal petrolio che ha la caratteristica di durare molto, molto a lungo e di accumularsi, distruggendo la vita di acque, terreni, ambienti urbani e umani in generale.

Affrontiamo il discorso dell’economicità. Una ditta che si occupa del recupero dei materiali plastici viene pagata per farlo. Se si pensa che tale materiale diventa o può diventare la materia prima per altri oggetti, ci rendiamo conto che potremmo avere a disposizione della materia a costo virtualmente zero, se non meno di zero.

Questo è solo un aspetto, ma offre già una prospettiva diversa da quella del “costo ambientale”. Siamo in presenza di un vero “affare ambientale” e, a poco a poco, alcuni stanno cominciando ad accorgersene. Il vero problema non è rendersene conto, ma rendersene conto in un numero sufficiente per poter mutare l’orientamento culturale.

Quindi parallelamente all’applicazione dei principi nell’attività economica, occorre diffondere la “cultura del riutilizzo” attraverso la comunicazione. Il problema è che la comunicazione di massa è di massa, appunto. In altre parole segue l’opinione comune, non la precede. Si conforma, si adegua, con lo scopo di vendere più giornali, più riviste, avere maggiore audience, non certamente quello di fare cultura. Ci si occupa di gossip, di argomenti futili di poca o nessuna rilevanza, oppure di grandi tragedie.

Ho recentemente intervistato uno degli esponenti di questa Green Economy, il dottorMichelangelo Bergia, creatore della Compagnia di Finanza Etica, società di partecipazione in cui sono coinvolte molte aziende che hanno l’obiettivo comune di produrre ricchezza salvaguardando l’ambiente.

Nel corso dell’intervista, il mio interlocutore mi ha detto, che l’unico tra giornali e riviste che si fosse interessato a questo lavoro è stato Teatro Naturale, il cui nome è certamente coerente con i principi enunciati. Eppure si è parlato di Mr Pet, una delle società del gruppo, per intenderci, quella che ha ideato il raccoglitore di bottiglie di plastica con una tessera che da diritto a dei vantaggi al consumatore. Se ne è parlato a “Striscia la Notizia”, una delle trasmissioni più seguite della TV, ma l’argomento non sembra raccogliere un enorme e visibile interesse.

Il Dr Bergia mi accoglie nei suoi uffici di Racconigi nella Provincia di Cuneo. L’atmosfera è molto informale e rilassata. Ci accomodiamo in una saletta accanto a quella delle quattro impiegate, raccolte in una sorta di tavolo senza spigoli, rivolte verso il centro.

Si vedono sorrisi ed espressioni aperte ovunque. E’ un piacere muoversi in questo spazio in cui sono si presenti delle porte, ma sono sempre aperte. Lo spazio dell’intervista è molto singolare. Sediamo su poltrone non comuni: la mia è ricavata da un bidone di petrolio, quella del mio interlocutore è costruita con le doghe di un ‘barrique’, la botte d’invecchiamento del vino per eccellenza, molto popolare in questi ultimi anni.

Segue intervista a Michelangelo Bergia cliccare ——–>> qui

Salve a tutti!!! Questo blog è un blog di interscambio di idee e opinioni, di discussioni e di proposte. Gli argomenti possono essere vari, dall’economia, alla cultura, al mondo, alle idee e quanto possa costituire argomento di dibattito per una migliore comprensione delle cose.
In questo blog, inserirò alcune idee e opinioni, oltre ad alcuni articoli da me pubblicati su Teatro Naturale, la rivista online con cui collaboro.
Sono anche Delegato del FAI Fondo Ambiente Italiano, Delegazione del Verbano Cusio Ossola e come sapete il FAI sin dagli inizi si è occupato di salvaguardia della natura e del paesaggio, soprattutto cercando di intervenire sugli aspetti culturali e formativi della comunicazione. Come sempre non basta enunciare principi, ma occorre essere parte attiva per metterli in pratica, fare o promuovere azioni concrete per realizzare le cose che riteniamo giuste. In questa Home Page saranno via via presentate le nuove iniziative e i nuovi contributi anche di chi vorrà farlo direttamente sul blog.
Il futuro è sempre così nero come sembra oppure si sta cambiando con qualche positiva speranza? Come nel mondo degli affari e dell’economia, sono le aspettative e non i risultati reali a determinare il corso degli eventi, forse è quello che ci aspettiamo a rendere oscuro il futuro. Sarebbe bello raccogliere sapere cosa ne pensate e raccogliere qualche idea positiva una volta tanto…..



L’articolo di riferimento è in una nuova pagina dal titolo “il Futuro che Verrà” che è anche pubblicato su Teatro Naturale e il successivo “Green Economy. Il Futuro è già presente?” sempre su Teatro Naturale. Inoltre nella stessa serie di argomentazioni leggete l’articolo in questo blog intitolato “Fare ‘bene’ la cosa sbagliata”